Maria Montessori ha osservato che l’evoluzione del bambino, del suo percorso di apprendimento, avviene per “esplosioni” che non seguono percorsi e tempi prestabiliti. Anche i dati attuali della psicologia e le più avanzate riflessioni pedagogiche dimostrano che la formazione umana e culturale del bambino avviene per processi di maturazione lenti e sotterranei, con ritmi estremamente personali. I tempi di apprendimento non sono mai quelli collettivi della produttività forzata e del massimo rendimento (imposti dalla prassi corrente), ma piuttosto i ritmi naturali di vita del singolo. Il principio dell’integrità del bambino, che va rispettato nel suo sviluppo senza pressioni esterne per non intaccare nessun aspetto della sua esistenza, è l’elemento fondante del nostro ruolo di insegnante; all’interno del nostro metodo l’attività di verifica e valutazione appare molto particolare e delicata; le attività didattiche vengono strutturate in modo tale che il bambino possa svolgere individualmente il suo lavoro, seguendo più o meno consciamente una serie di procedure, in cui il controllo dell’errore non risiede nella supervisione dell’adulto ma nel successo dell’azione.
L’apprendimento di ogni alunno è guidato dal materiale; il materiale stesso denuncia al bambino gli errori commessi. Questo requisito rende possibile la verifica immediata della risposta e gli consente di apprendere controllando la propria attività e di correggere immediatamente le risposte errate.
Le verifiche di noi insegnanti sull’attività dell’alunno vertono principalmente sull’osservazione, con rari e delicati interventi diretti; da essa scaturisce il quadro di valutazione.
Nell’attività di verifica e valutazione dell'alunno, consideriamo i seguenti aspetti:
- capacità di scegliere autonomamente una attività;
- tempo di concentrazione;
- ripetizione dell’esercizio;
- capacità di svolgere organicamente l’attività;
- capacità di portare a termine in modo autonomo il lavoro intrapreso;
- livello di autostima;
- rapporto con gli altri;
- rispetto delle regole;
- disponibilità e partecipazione.
Tali osservazioni che non prescindono mai dal rispetto della personalità e dei tempi di sviluppo del bambino, aiutano noi insegnanti a non assumere il facile ruolo di giudice che emette sentenze, ma ci offre la possibilità di poter valutare con obiettività se il nostro intervento è stato efficace.
Può essere utile l’adozione di griglie di osservazione, le quali, partendo dall’anamnesi personale e socio-familiare del bambino, diventino una guida di rilevazione, descrizione e interpretazione del processo evolutivo, psicologico e culturale, di ciascun bambino. Ciò darà luogo in pratica a quel diario psicologico o a quella carta biografica che la Montessori propose a suo tempo, purtroppo inutilmente, considerato che ancora oggi la verifica e la valutazione sono centrate in modo assoluto sul risultato-prodotto e non sul soggetto-produttore, valorizzando in modo esclusivo la dimensione ricettiva ed apprenditiva della personalità infantile.